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Il nostro Carbon-Footprint


In questi giorni si moltiplicano i messaggi sul Referendum del 12 Giugno riguardo il nucleare. Addirittura, news delle ultime ore, sembra che il governo abbia deciso una svolta, sulla via di alcuni sondaggi che davano vincente di gran lunga l'abrogazione (per la seconda volta) del nucleare in Italia, e rinunciare al nucleare senza la consultazione popolare. In ogni caso, mi si permetta di dare una mia personale opinione al riguardo.

Premetto che il problema non è nucleare sì o nucleare no. Il problema siamo noi. Sono io, sei tu lettore, sono i nostri amici e nemici, sono i politici e tutto il sistema a tutti noi connessi. Abbiamo perso il concetto per cui "energia = inquinamento" a prescindere, anche per il fotovoltaico, anche per l'eolico e anche per il nucleare. Sì. Perché la lampadina sulla mia scrivania, il tuo computer, la benzina della nostra auto e così via sono strumenti che usano energia che altrimenti la natura avrebbe destinato ad altro scopo. E quindi inquinano tutti.
Partendo da questo punto fermo dobbiamo capire (e qui non lo capiremo mai, e io sono il primo a non capire) che viviamo ad un ritmo frenetico ed impossibile da sostenere. Esempio? In Inghilterra ogni giorno arriva il pane fresco dalla Francia. Dalla Francia? Non possono mandare due cuochi oppure una mail con la ricetta invece che far girare tutte queste merci, con conseguenti consumi? No, perché l'economia non girerebbe.
A parere mio l'energia costa troppo poco. Troppo poco. E' un bene di lusso!

Vi consiglio ora di controllare il vostro Carbon-FootPrint. Si tratta di una statistica che cerca sommariamente di calcolare quanti pianeti servirebbero se tutta la popolazione avesse consumi paragonabili ai nostri. Rimarrete stupefatti perché per quanto riguarda il cibo la terra basterebbe per tutti quanti, riguardo l'acqua pure, riguardo lo smaltimento di molti dei rifiuti no problem. Ma per la produzione di energia ...


Il messaggio: BOOM!

Motori di ricerca "verdi"



I temi ambientali si sa sono all'ordine del giorno. Proprio poche settimane fa si e' svolta la manifestazione "M'illumino di meno", in cui si cerca di motivarci a risparmiare energia. Perche', parlandone in maniera nuda e cruda, risparmiare energia e' il primo modo di produrre energia pulita!
Ma ovviamente non possiamo assolutamente pensare che un giorno all'anno possa essere sufficiente anzi: ogni giorno ed in ogni azione dobbiamo cercare di minimizzare, per quanto possibile, i nostri sprechi.

E oggi affronto un piccolo spreco che effettuiamo ogni momento quando andiamo su Google. Difatti l'home page del motore di ricerca, essendo interamente bianca, consuma leggermente di piu' che una uguale pagina web nera. Ecco che si e' pensato di creare: NeroGoogle.it, un motore di ricerca che e' sostanzialmente la copia di Google, in nero ovviamente. Oppure vi sono dei motori di ricerca che investono in energie pulite o nel combattere il disboscamento quale Ecosia.org.

Ecco che solo cambiando i nostri preferiti possiamo fare, con un piccolo gesto automatico, qualcosina anche noi. Ma ovviamente, questo non bastera' e vi invito a leggere i seguenti post, ricordando che spesso sono anche metodi che ci consentono di risparmiare qualche soldino.

Sole ed Energia
Sacchetti di Plastica
Cartucce delle stampanti
Cucina ad induzione


Il messaggio: MENO PIGRI E PIU' ATTIVI!



Ricaricare le cartucce delle stampanti



Appena tornato dalle vacanze non potete pretendere informazioni di elevatissima qualità. Ecco che mi è bazzicato di darvi un consiglio su come risparmiare denaro aiutando in parte l'ambiente. Come? Semplice, facendo attenzione alle ricariche per le stampanti. Quelle che costano moltissimo a comprarne di nuove e che, una volta finite, vengono buttate via. Su Ebay sono in vendita invece dei kit di autoricarica: vi basterà cercare la vostra stampante e, dopo l'acquisto, vi arriverà a casa il kit, compreso di istruzioni dettagliate su come ricaricare le cartucce.


Il messaggio: RISPARMIO DOPPIO!



Buste e sacchetti di plastica



Sacchetti di plastica. Quanti ne abbiamo in casa? Quanti ne abbiamo buttati via? Quanti invece ne abbiamo dispersi nell'ambiente? Plastica ... il solo nome dovrebbe farci tornare in mente varie cose. E non tutte positive. Il sacchetto di plastica in particolare, proprio per la sua consistenza, è un oggetto estremamente inquinante: volatile, può essere trasportato per diverse migliaia di km da venti e correnti marine, difficilmente decomponibile, impiega migliaia di anni per essere decomposto, piccolo, si intrufola in qualsiasi buco. E guardate un po' questo video.



Insomma, da domani facciamo un po' di riguardo in più sui semplici sacchetti di plastica.

Il messaggio: BASTA UN PO' D'ATTENZIONE!



Alpinismo e scalate veramente estreme



Solo poche settimane fa in questo post vi avevo fatto capire il mio apprezzamento per la montagna. Ma oggi, girovagando per i video di Youtube, ho notato come il mio trekking sia un dilettantesimo rispetto all'alpinismo e alle scalate estreme. Inutile aggiungere troppi altri commenti, date un'occhiata al video e ve ne renderete conto.
Un uomo, sale 400 piedi (125 metri circa) di roccia in circa 4 minuti. Strabiliante!





Il messaggio: NON FATE COSI' PERO'!



Nuovi accordi per il nucleare




Articolo di questa mattina, della Repubblica: Intesa Italo-Francese per la costruzione di 4 centrali nucleari in Italia. Partiamo dal principio che io sono a favore del nucleare, però bisogna essere giustamente critici, e pensare che il nucleare oramai è una fonte di energia "superata", quindi, a mio parere, l'Italia l'errore lo ha fatto ad uscire col referendum del 1987.


Superata perchè:

1 - E', come il petrolio, una fonte esauribile e quindi non potrà essere utilizzata molto a lungo. Si legge come i prezzo dell'uranio inoltre, in questa fase, sia in aumento, poichè i più grandi giacimenti sono in fase di esaurimento, e si stanno usando particolare tecniche per estrarre uranio da alcune "sabbie". Tali tecniche prevedono l'utilizzo di macchinari che consumano una dose di energia comparabile con quella che l'uranio poi produrrà. Da oggi al 2020, anno della messa in funzionamento della prima centrale italiana, ovviamente di tempo ne passerà, e la situazione non sembra poter migliorare. Fonte.

2 - Richiede molti anni prima di poter essere utilizzata. Difatti un investimento di questi tempi vedrà risultati nel 2020, e in ogni caso, prima di poter vedere un effettivo calo sulla bolletta, sempre che ci sia un calo, bisognerà aspettare altri 4-5 anni dopo il 2020. Insomma, troppo per un momento di crisi come ora che richiede investimenti a risultati immediati.

3 - Non è stato ancora risolto il problema delle scorie, e probabilmente non lo sarà mai visto lo sviluppo di tecnologie alternative che non producono scorie.

Negli anni '60 - '90 ovviamente il nucleare è stato la miglior fonte di energia. Ma oggi no. Oggi vi sono le energie rinnovabili che permettono sempre migliori sfruttamenti. E l'Italia in questo sarebbe estremamente fortunata, poichè potrebbe utilizzare il sole, il vento e anche particolari correnti sottomarine in zone come lo stretto di Messina. Manca, come al solito, la volontà.



Usare il sole e la testa per il bene (anche) del portafoglio



Il signor Rossi quest'oggi ha preso una decisione. Vuole sistemare un nuovo impianto fotovoltaico sul tetto di casa sua. Va presso una ditta di impiantistica e si fa fare un preventivo - per una famiglia di 4 persone media, quindi diciamo senza negarsi confort. Da questo risulta che servono circa 30 metri quadri per un totale di 25.000 € circa. Bene, va in banca quindi e si fa un mutuo a 12 anni. In questo modo la rata si aggirerà sui 250€ al mese. Coi soldi appena ricevuti può finalmente costruire il suo impianto (la costruzione avviene in tempi rapidissimi) e nel giro massimo di un mese tutto entra in funzione. Il risparmio a questo punto è sul 100% della bolletta, oltre la quota parte di energia elettrica di disavanzo che può essere venduta. Calcoliamo un 2000€ all'anno circa di ingressi. Per tutta la durata del mutuo, il povero signor Rossi non vedrà un euro, difatti il risparmio va tutto a pagare il mutuo, ma finito il mutuo però il guadagno è tutto suo. E quanto è? Semplice: 2000€ all'anno per 13 anni (25 anni è la vita media dell'impianto) - 500€ all'anno per 12 anni (che andavano integrati alla rata del mutio) fanno 20.000€ in cassa. E fino a qui abbiamo trascurato ogni possibile contributo statale (sebbene qui l'Italia sia estremamente più indietro rispetto ad altri stati europei).

Ricapitoliamo: investimento di 6000€ da fare in 12 anni, ricavi di 20.000€ dopo 25 anni. Guadagno superiore al 200%.


Nota bene: il presente post è calcolato basandosi su questo articolo e dati reperibili da siti on-line e non presenta un suggerimento di investimento.

Il messaggio: INVESTIAMO SICURO!